Fondazione Rodolfo Valentino


 

“Great lover”, grande amante sullo schermo, amante fedele, non proprio irresistibile, invece, nella vita privata, per alcuni addirittura omosessuale.

La verità è che in Valentino era ben sviluppato il desiderio mediterraneo di un andamento domestico ordinato e comodo. Con gran dispiacere dei cronisti mondani Valentino non frequentava molto le feste; non era un ubriacone, non era un effeminato, nonostante l'accusa di essere “un piumino da cipria rosa”. La sua vita fu priva di quegli scandali sensazionali di cui furono protagonisti, altri divi. Scoppiò solo uno scandalo: dopo un breve matrimonio, con l'attrice Jean Acker, si innamorò di Natacha Rambova, (pseudonimo di Winnifred Shaughnessy, figliastra di un magnate dell’industria dei cosmetici, ballerina e scenografa di raro talento) e la sposò nel maggio 1922, prima di aver concluso formalmente il divorzio con la sua ex moglie, perciò fu accusato infondatamente di bigamia.

La Rambova ebbe un’influenza notevole su Valentino: disprezzando il mondo finto di Hollywood e  il cinema popolare americano, lo spinse a litigare con diversi studi cinematografici; lo obbligò a vivere nel modo stravagante che per lei sembrava appropriato ad una stella del cinema; incoraggiò il suo interesse per lo spiritismo, tanto che Valentino pubblicò un libro di poesie dettate dall’aldilà dal suo spirito guida, il pellerossa “Penna nera”.

La carriera di Rodolfo Valentino sugli schermi durò solo sei anni, eppure il fascino magnetico che esercitava sulle donne di tutto il mondo sopravvisse alla sua morte prematura; il culto di Valentino, inoltre, mise radici in un’epoca in cui le donne in generale, e le americane in particolare, erano tutt’altro che disposte a sottomettersi al dominio del maschio. L’insieme di tutti questi paradossi ci mette di fronte al mistero del come e del perché quest’uomo in un’epoca particolare sia diventato un divo noto in tutto il mondo e oggetto di appassionata ammirazione da parte di milioni di donne che mai avrebbero provato il suo abbraccio o i suoi baci. “Chi sei, mio signore? Non conosco il tuo nome.”, chiede la danzatrice allo sceicco che ha incontrato sotto la luna presso il tempio nell'ultimo film di Valentino. “lo sono colui che ti ama”, è la risposta. “Non ti basta?”.

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